La Gerarchia

Rispetta l’Autorità

Girando nelle settimane di Luglio per le Strutture che seguiamo, mi accorgo sempre più che il problema “gestione del personale” ha origini più antiche della Pandemia.

Stiamo assistendo ad un cambio totale e repentino della mentalità della generazione Z (quelli nati intorno al 2000 per intenderci). Mentre la generazione X (nati negli anni 80 dello scorso secolo) si dividono tra quelli “all’antica” e i “post-moderni” a seconda della situazione in cui si trovano.

Di base, non si trova più da nessuna parte il rispetto dell’Autorità che in un’Azienda è rappresentato dall’Imprenditore, dal Direttore, dal Capo Reparto.

Oggi tutto è orizzontale, è venuta a mancare la vecchia cara Gerarchia

E cosi lo Chef non può ordinare al Commis di Cucina di pelare le patate, perché ci si sente offesi.

La Governante non può imporre alla Cameriera ai piani di ripassare nuovamente il pavimento della Hall, perché ci si deprime.

Non sia mai che il Maître indichi al Commis di Sala di passare le posate con l’aceto: ci si sente sfruttati.

Ma non si è tutti uguali in Azienda, non si hanno le stesse competenze e/o le stesse conoscenze.

Oggi il giovane, il ragazzo, quello di “primo pelo” (anche se ha oltre 30 anni) già si sente arrivato in qualsiasi cosa faccia. La colpa però io la vedo nascere in seno a quella famiglia dove tale ragazzo è cresciuto.

In quella famiglia probabilmente non è stata ben tramandata l’Educazione verso chi è più “grande” di noi nell’accezione più larga possibile (grande di età, di lavoro, di esperienza, di competenza, ecc).

Probabilmente quando il figlio era indisponente verso i genitori, non veniva ripreso con serietà. Probabilmente se il figlio faceva qualche marachella, non ha mai chiesto scusa a chi l’aveva fatta, e quei genitori se ne sono altamente infischiati di fargliele chiedere (le scuse).

Probabilmente i genitori di questo ragazzo non erano neanche presenti quando il giovane cresceva… loro erano intenti ad essere “lavoratori” prima di essere “genitori” o comunque non sono stati bravissimi a trovare un equilibrio tra le 2 cose.

E questo è il messaggio che gli hanno tramandato:

cresci da solo, ti perdoniamo tutto; anzi ti riempiamo di giochi e ti paghiamo tutti gli sfizi di questo mondo fino ai 30 anni per giustificare la nostra assenza o la nostra incapacità di essere maturi e di educarti …

Poi ci ritroviamo questo ragazzo in Azienda che pensa che l’Imprenditore sia il genitore e che lui possa comportarsi alla stessa stregua di casa sua.

Eh no! In Azienda c’è l’Autorità: ed essa va rispettata

Caro “giovane” collaboratore, tu devi lavorare, devi essere rispettato e devi portare rispetto: il mondo (che io conosco) funziona cosi

Qui bisogna agire dalle Fondamenta per trovare di nuovo un equilibrio nel mercato del lavoro. Bisogna partire dalle Famiglie e fare loro Orientamento.

Poi il lavoro nelle Scuole è semplice conseguenza, un rafforzativo di ciò che deve essere insegnato a casa.

#CeLaFaremo

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